Verso una propria tecnica pittorica

COPIE D’AUTORE

Fra i circa 10.000 dipinti realizzati da Franco Fontanella, hanno assunto nel tempo grande importanza le copie d’autore. 

Occorre subito fare chiarezza: esistono copie d’autore e falsi d’autore. 

Nei falsi d’autore si ricrea il quadro originale rispettandone le dimensioni e cercando di utilizzare anche la stessa tecnica; nelle copie d’autore l’impatto visivo è pressoché identico, ma la tecnica utilizzata può anche essere ben diversa. Nelle copie di Fontanella anche le dimensioni delle opere sono spesso diverse dalle originali.

La sua abilità di copista gli permette di spaziare dal ‘400 all’arte contemporanea senza tralasciare quasi nessuno stile o corrente. 

Anche in questo tipo di lavoro il motore che accende il suo desiderio immediato di mettersi in gioco è dato dalla sfida che l’opera d’arte originale rappresenta: dalle preziose decorazioni nelle opere del Crivelli ai colori brillanti di Gauguin, dai contrasti del “Viandante sul mare di nebbia” di Friedrich ai contorni indefiniti dell’iconica “Gioconda” di Leonardo.

In tutti questi lavori l’artista mostra la sua abilità, arrivando ad utilizzare una tecnica del tutto personale.

La tecnica dell’affresco, nella quale ha ormai acquisito grande esperienza e manualità, diventa infatti la base anche per le copie d’autore, una tecnica che però subisce piccole trasformazioni ed aggiustamenti, di volta in volta, a seconda della copia che deve essere realizzata. Sono anni di tentativi e perfezionamenti.  

L’effetto finale può dare l’idea perfino di un olio, ma le sue copie sono quasi sempre dipinte velocemente sull’intonaco umido, posto su diversi supporti, dalla tavola alla tela.  

La parte forse più interessante del processo di riproduzione che ha messo a punto è quella dell’invecchiamento dell’opera, in cui l’Autore riproduce i segni che il tempo ha lasciato su di essa. Questa fase del procedimento in particolare, molto delicata e determinante per la buona riuscita di una copia, è frutto di anni di ricerche personali e sperimentazioni. 

Una copia d’autore come Fontanella la intende non è una fotocopia indistinguibile dall’autentico che inganna gli occhi dei meno esperti, ma un’opera a sé stante, per realizzare la quale occorre un attento studio per calarsi nei panni dell’autore, nel suo modo di dipingere, nei suoi tratti, nella sua epoca e poi inevitabilmente, o coscientemente, sfugge qualcosa anche di se stessi che va a celarsi, o a mostrarsi, fra le pennellate. Ad un’osservazione più attenta ci si accorge ad esempio che all’artista capita sovente di addolcire lo sguardo delle Madonne e dei Gesù bambino nelle sue riproduzioni di opere del ‘300 o del ‘400.