Introduzione
“Nel mondo greco e in quello latino due diverse parole indicavano il contesto della creazione artistica, ars e tèchne, l’una focalizza il suo interesse sull’aspetto creativo ed immaginativo, l’altra invece sulla sapienza tecnica, sul saper fare. Nel corso dei secoli, ma soprattutto con l’avvento delle Avanguardie del primo Novecento, si è interrotto l’equilibrato rapporto fra questi due elementi complementari e si è spinto l’acceleratore sulla valorizzazione dell’aspetto creativo, relegando la tecnica ad un ruolo secondario, se non affatto inutile.
Questa premessa ci appare quanto mai necessaria nel presentare le opere realizzate dal maestro Fontanella nei suoi primi cinquanta anni di attività: egli è infatti un caso atipico nel contesto artistico del XXI secolo per la straordinaria qualità tecnica che i suoi dipinti esprimono a livello altissimo. Fontanella, è bene ricordarlo, è un artista autodidatta: non ha frequentato né l’Istituto d’Arte né l’Accademia, ma ha acquisito ed affinato la sua creatività nel corso degli anni. Una passione innata che l’ha spinto a dipingere già da adolescente.
In un’epoca in cui gli aspetti tecnici del fare artistico vengono spesso sottovalutati, Fontanella riafferma che non è possibile trasmettere emozioni se non si conoscono i mezzi attraverso i quali esprimerle. Insomma la sua cinquantennale attività che questa mostra vuole ricordare attesta che la creatività, se non è sostenuta dalla competenza tecnica, lascia sempre qualcosa di inespresso.”
Stefano Papetti
La mostra si propone di ricostruire il percorso artistico dell’autore osimano attraverso l’esposizione dei suoi dipinti e con l’ausilio di diverse video installazioni. Queste ultime, oltre ad immortalare ciò a cui raramente si ha l’occasione di assistere, ovvero il gesto dell’artista all’opera, portano in mostra anche tutti quei lavori che Fontanella ha eseguito direttamente sulle pareti di palazzi storici, chiese e abitazioni private.
I dipinti giovanili aprono il percorso della mostra che, nella sua prima parte, racconta come egli scopre, sviluppa e perfeziona le sue capacità artistiche tra gli anni ’60 e gli anni ’90, dagli esordi con le influenze cubiste, passando per l’amore verso l’arte del Rinascimento Italiano fino alla realizzazione di copie d’autore.
Successivamente, una volta consolidato il proprio talento, Fontanella lo applica in diversi ambiti, spaziando su varie tematiche, utilizzando diverse tecniche pittoriche e senza mai limitarsi alla sola dimensione della tela. La seconda parte del percorso è dedicata proprio a questa sua poliedricità e si conclude con opere ispirate alla classicità e all’iperrealismo, soprattutto nature morte e paesaggi marchigiani, con particolare predilezione per le vedute della Riviera del Conero.